Yoga

“ …... paragono il Tempio d'Oro ad un fiore di loto che vive la sua bellezza senza essere affatto corrotto dal fango dello stagno da cui trae origine .......... Se provo a camminare nella vita come il Tempio d'Oro attraversa il tempo, istantaneamente la mia schiena si raddrizza, il viso si distende, l'onda del pensiero cambia, la prospettiva diventa infinita e insondabile.

Se io sono il Tempio d'Oro, allora la pratica dello Yoga si trasforma in un seva, un Karma yoga, che ha l'unico scopo di rendere pulita e luminosa la sede dell'anima, e in questa pulizia e luminosità trova tutta la soddisfazione del proprio lavoro”. (Atma Singh Khalsa)

Cos'è YOGA ?

Ogni definizione a partire dalle parole, dalla teoria, è una riduzione.

Yoga è essenzialmente pratica, esperienza, percorso.

Colui che pratica può incontrare l'opportunità di avvicinarsi meglio a se stesso, alla consapevolezza di sé, all'ascolto e alla connessione delle sue molteplici parti.

Yoga può dare l'opportunità di sperimentare che salute e conoscenza di sé sono legati, e che non c'è salute se non come comunicazione e amicizia di ogni parte con l'altra.

Imparare ad ascoltare se stessi, scoprire la propria unicità imparando ad esprimerla e a potenziarla è l'atteggiamento curativo che sta alla base della pratica yogica, per la quale curarsi è un prendersi cura a partire da ciò che si è.

Yoga è sapere vivo, che sfocia nell'esperienza.

Nel rapporto di insegnamento, ciò che può essere trasmesso sono unicamente le tecniche. Tecniche precise, dalla radice millenaria, che richiedono impegno, e l'umile costanza nella pratica.

Ciò che non può essere trasmesso è l'esperienza stessa. La tecnica crea unicamente le condizioni perché ciascuno abbia l'opportunità di fare la sua propria esperienza.

L'occidente fonda la visione dell'uomo sulla duplice separazione: uomo/cosmo e corpo/mente, nonché su una conoscenza anatomica del corpo stesso. Conosce il corpo dissezionandolo, quando non ha più vita, e considera solo ciò che di esso è tangibile, visibile.

La filosofia yogica ha una conoscenza più profonda e complessa dell'uomo. Lo comprende in senso olistico e sempre in relazione.

Gli Yogi del passato lo hanno sempre osservato assieme al cosmo, ne hanno scoperto affinità e connessioni. Ci hanno tramandato il loro senso ampio di vita intesa come interazione, fondata su passaggi e scambi di energia tra la parte e il tutto, come fluidità e comunicazione tra materiale e immateriale, tra visibile e invisibile.

Non c'è parte del corpo, materiale e visibile, che non sia anche energia invisibile e coscienza. I chakra stessi, ad esempio, sono intesi sia come punti precisi, situati in parti diverse del nostro fisico, sia come centri nervosi ed energetici sia, infine, come centri di coscienza e consapevolezza.

Per questo motivo, nella conoscenza yogica non si parla mai di 'mente' e 'corpo', ma di 'corpo-mente'.

La fisiologia yogica, su cui si fondano tutte le tecniche dello Yoga, (nonché tutti i tipi di Yoga: Raja-Yoga; Hatha-Yoga; Laya-Yoga; Kundalini-Yoga .....) è basata sull'osservazione introspettiva -quindi soggettiva- dei processi che si sviluppano nel corpo vivente, e sulla circolazione delle energie in esso. Per questo, colui che pratica non lo fa soltanto guardando l'insegnante, o riproducendo un esercizio, un movimento che gli è giunto dall'esterno e che va imitato. Colui che pratica è invitato dall'insegnante, attraverso le tecniche, a sviluppare il potere di percezione interna e, di conseguenza, tutte le altre sue potenzialità. Da qui parte la conoscenza più autentica, che dà vita a postura e movimento.